Per secoli, quando Caselette era un piccolo paese di qualche centinaio di abitanti, il rifornimento di acqua potabile fu garantito unicamente da pozzi scavati in cortili di case private e da un acquedotto che incanalava le acque di fontane del Musiné verso alcuni “toron” a cui la gente poteva attingere. Documenti d’archivio del ‘700 e ‘800 confermano l’esistenza e la periodica manutenzione di tubi e canaline in legno dell’acquedotto dalla montagna; e i resti di una vecchia cisterna in pietra ricordano l’esistenza di un vecchio acquedotto, insieme con un’imponente spalla di ponte in grossi massi, che sosteneva una tubatura dell’acqua per scavalcare un torrente (l’ “Ariàn dël Pilon”) prima di scendere verso il paese.

Sito del vecchio acquedotto

Per capire meglio questo sistema idrico e mettere meglio in evidenza queste strutture che lo testimoniano, l’Associazione culturale “Vicinea” ha promosso, in accordo con il Comune e con la collaborazione del locale Gruppo A.I.B., un intervento sui due manufatti emergenti (cisterna e spalla di ponte in pietra), con l’obiettivo di definirne meglio la struttura, chiarire il collegamento tra i due (eventuale esistenza di una conduttura idrica), individuare tracce della prosecuzione dell’acquedotto sulla sponda destra del torrente, pulire l’area per una sua fruibilità a visitatori.

Prospettiva della cisterna del vecchio acquedotto

L’intervento è stato eseguito sabato 11 marzo 2017 da un gruppo di volontari coordinati dal presidente di “Vicinea” Dario Vota. Dopo una pulitura dell’area dai rovi, si sono effettuate misurazioni e fotografie per un disegno accurato dell’area e dei manufatti, si è operato un parziale svuotamento dell’interno della cisterna in pietra per evidenziarne il rivestimento in mattoni e l’intonaco, e, dopo una breve indagine di superficie sulla sponda destra del torrente, si è condotto un piccolo sondaggio sul terreno tra cisterna e spalla di ponte, che ha individuato frammenti di tubi in terracotta, a conferma dell’effettivo attraversamento del torrente di una condotta d’acqua che era probabilmente sostenuta da travi in legno.

Ricostruzioni grafiche a cura di Giuseppe Fornero

I risultati dell’intervento sono stati presentati in una serata culturale promossa da “Vicinea” il 24 marzo in Sala “Italia 150”, che ha riscosso un vivo interesse tra gli intervenuti, curiosi di poter conoscere meglio un piccolo ma significativo pezzo di storia del nostro paese.