La cappella di San Giorgio in Comilitate

La più antica attestazione dell’esistenza in Caselette di una chiesa dedicata a S. Giorgio risale a metà dell’XI secolo: in un documento del 1043 l’abbazia di Novalesa (tramite la sua presenza a Camerletto) ottiene la proprietà di una parte della cappella di S. Giorgio, che doveva essere nata come “chiesa propria o privata”. La cappella risulta situata in località Comilitate,toponimo probabilmente longobardo;  la titolazione a S. Giorgio può così rimandare a fine VII – inizio VIII secolo, quando il santo divenne protettore della monarchia longobarda, tempo a cui risalgono molte chiese a lui dedicate. Anche la sopravvivenza fino al XVI secolo inoltrato di un fonte battesimale in pietra al centro della chiesa, può rimandare a epoca longobarda. Da ciò l’ipotesi che l’origine della chiesa di S. Giorgio risalga al VII-VIII secolo e che Comilitate fosse a quel tempo il nucleo dell’attuale centro storico del paese.

Una parrocchia sotto tutela monastica

Attraverso il controllo della chiesa di S. Giorgio, i novalicensi puntavano a costituire una parrocchia monastica che fosse punto di riferimento per gli abitanti del nucleo abitativo sorto presso di essa e strumento di controllo, economico e religioso, del territorio. Si avviava così la nascita a Caselette di una parrocchia sotto tutela monastica, e la cappella di S. Giorgio veniva a godere dei privilegi del monastero, quali la riscossione di decime e la celebrazione dei battesimi in loco.

Il controllo monastico sulla vita della parrocchia caselettese può essere durato un paio di secoli, finché da metà ‘200 subentrò l’azione del vescovo e del centro della diocesi di Torino nella gestione spirituale della comunità dei fedeli.

La parrocchia nella diocesi e i primi parroci

Con l’inizio del Trecento si comincia ad avere notizia di parroci: Hugo, Guigo e Giordano ne aprono un elenco ricostruibile con discreta linearità fino a oltre metà Quattrocento, quando la prima visita pastorale documentata (1458) segnalava le povere condizioni materiali della chiesa parrocchiale e deplorava la scarsa cultura del parroco.

La storia della parrocchia caselettese e della chiesa di S. Giorgio presenta molti vuoti documentari fino a dopo la metà del ‘500, quando il rinnovamento pastorale post-tridentino cominciò ad essere applicato anche alla vita religiosa del nostro paese, comprese le strutture della chiesa, come segnala il documento della visita pastorale del 1584.

La ristrutturazione dell’edificio della chiesa nel ‘600

Ai primi del ‘600 si avviarono lavori per un ampliamento della chiesa, che comportarono una radicale ristrutturazione dell’impianto originario (che aveva l’abside orientata a est e la porta d’entrata dietro l’attuale altare maggiore, con accesso attraverso il cimitero che era posto ai lati ovest e nord dell’edificio): fu demolita la vecchia abside, sostituita dalla navata che partiva dal campanile, determinando però una sproporzione tra il lato destro e quello sinistro; l’asse della chiesa venne così capovolto rispetto a prima. Nuovi lavori di ampliamento con parziali ristrutturazioni, compreso il rifacimento della parte alta del campanile, furono compiuti nel corso del ‘700.

Parroci di rilievo tra Sei e Settecento

Tra Sei e Settecento non mancarono parroci di rilievo: Giovanni Colombo, Pietro Bramante e Francesco Fornaserio nel Seicento furono in vario modo esempi di preti di buon livello culturale, animati da zelo pastorale e punti di riferimento per la comunità in anni difficili di guerre, invasioni, peste, pesanti imposizioni fiscali e collasso finanziario del comune; nel Settecento Claudio Calvetti e Gian Lorenzo Burzio si mostrarono parroci pratici e capaci, ma prima di loro e su tutti svettò nella prima metà del secolo Giovanni Gaspare Forto, personalità poliedrica di uomo e di sacerdote, dotato di notevole cultura, ispirato ad alti ideali pastorali, forse  non sempre capito dai parrocchiani ma a loro sinceramente dedito.

Gli ampliamenti della chiesa nell’Ottocento

Un incisivo intervento sull’edificio della chiesa, che doveva sanare vecchie lacune costruttive e ampliare le dimensioni per adeguarle all’accresciuta popolazione, fu attuato a partire dal 1852 su progetto dell’architetto Barnaba Panizza di Torino e affidato lal capomastro Felice Sanguinetti di Caselette. I lavori si trascinarono a più riprese per una trentina d’anni, portando la chiesa – attraverso un prolungamento e l’innalzamento dell’interno e con la definizione della facciata e della piazzetta antistante) ad assumere un volto vicino a quello attuale. Il nuovo edificio fu riconsacrato dal vescovo ausiliare mons. Bartolomasi nel 1914.

Le trasformazioni interne di qualche decennio fa

Gli ultimi interventi di rilievo sulla chiesa si ebbero tra anni ’60 e ’70 del secolo scorso su iniziativa del parroco don Dante Bertino: nel 1962 fu impiantato l’organo Tamburini su una tribuna d’orchestra ricostruita; dopo il 1965, per adeguare l’impianto della chiesa alle nuove disposizioni volute dalla riforma liturgica del Concilio Vaticano II, furono demoliti gli altari delle cappelle laterali e il malandato vecchio coro ligneo con rifacimento della pavimentazione e fu sistemata la mensa eucaristica rivolta all’assemblea; nel 1982 il vecchio altare maggiore fu spostato addossandolo al muto di fondo, e più di recente, per iniziativa del parroco don Clemente Depaoli, mensa e ambone lignei nuovi e artisticamente dignitosi sostituirono i precedenti provvisori.

Bibliografia

Sulla prima cappella di S. Giorgio e sulla chiesa fino al ‘500:

L. PATRIA, “Homines Caselletarum”. Uomini di Caselette. Origine e affermazione di una comunità, in Caselette. Uomini e ambienti ai piedi del Musiné dalle origini all’Ottocento, Borgone 1999, pp. 75-227, in part. pp. 89-96.

R. SAVARINO, Storia religiosa di Caselette, in Caselette. Uomini e ambienti ai piedi del Musiné dalle origini all’Ottocento, Borgone 1999, pp. 240-264.

Sulla chiesa e la parrocchia dal ‘600 in poi:

D. VOTA, Un prete e la sua comunità. Gaspare Forto e la parrocchia di Caselette all’inizio del Settecento, Ldc 1989.

R. SAVARINO, Storia religiosa di Caselette, in Caselette. Uomini e ambienti ai piedi del Musiné dalle origini all’Ottocento, Borgone 1999, pp. 277 ss.

P. VOTA, La Chiesa che era e che è in Caselette affidata alla protezione di S. Giorgio martire, articoli in “Echi di vita parrocchiale – Caselette” (bollettino) da 1/2002 a 2/2005.