Un’antica azienda agricola

È un’importante testimonianza di epoca romana, situata nella zona dei Pian, sulle basse pendici orientali del Musiné, in una splendida cornice paesaggistica.

Immagine1Era un’azienda agricola, su una proprietà terriera di cui non ci è nota l’estensione ma su cui si praticavano attività agricole e di allevamento e una modesta produzione artigianale. Aveva una parte residenziale (abitazione del proprietario) e una parte produttiva (alloggio della manodopera, impianti di produzione e magazzini). Il proprietario vi risiedeva abbastanza stabilmente, mentre la conduzione era affidata a un fattore che faceva lavorare degli schiavi.

Fu costruita nella piena età augustea, negli ultimi anni del I secolo a.C., ed ebbe 3 fasi (cioè fu rifatta con modifiche diverse volte), che durarono complessivamente dalla fine del I secolo a.C. alla metà del II secolo d.C. (1^ fase: ultimi anni I sec. a.C.; 2^ fase: fino a fine I sec. d.C.; 3^ fase: fino a metà II sec. d.C.).

Nell’agro occidentale di Augusta Taurinorum

Con la fondazione di Augusta Taurinorum le terre attorno a Torino furono divise e assegnate a famiglie di coloni che si erano trasferite qui e che vi costruirono delle fattorie per coltivare queste terre. Ciò avvenne probabilmente verso la metà dell’età di Augusto (fine I secolo a.C), quando, qualche decennio dopo la conquista della Gallia da parte di Giulio Cesare (conclusa nel 52 a.C.), il settore occidentale delle Alpi cominciò a interessare a Roma come area in cui attrezzare collegamenti sicuri tra Italia e Gallia e quando poi, nel quadro del progetto di conquistare la Germania, apparve importante per Roma assicurarsi un pieno controllo di passi alpini e di vie attraverso di essi. Le Alpi Cozie passarono ai Romani in seguito ad un accordo siglato nel 13 a.C. con il capo locale Cozio: costui si sottomise a Roma e in cambio mantenne una posizione di autorità, diventando “prefetto” di un territorio sui due versanti alpini. A quel punto l’utilità di organizzare dei centri di supporto ai transiti verso la Gallia spiega il sorgere o il consolidarsi a Torino di una colonia romana (Augusta Taurinorum), il cui territorio arrivava fino alla zona tra Rivoli e Avigliana e da cui partiva un’importante strada in direzione valsusina, che col suo movimento di uomini e merci favorì lo sviluppo delle terre che attraversava, compresa quella caselettese.

Non conosciamo il nome di chi possedeva la villa di Caselette, ma doveva trattarsi di una famiglia di coloni di Augusta Taurinorum che risiedeva stabilmente nella villa o abitava in città ma veniva periodicamente a controllare i lavori della fattoria.

I resti archeologici

villa romana - dis ric-VicineaI resti messi in luce da scavi archeologici condotti negli scorsi anni ’70 dalla Soprintendenza Archeologica del Piemonte e dall’Università di Torino costituiscono una parte del settore residenziale; ma dovevano esserci anche altre strutture destinate ad attività produttive. Era una fattoria abbastanza grande come dimensioni ma modesta come qualità residenziale. Nella fase meglio conosciuta si presentava come un complesso quadrangolare di non meno di 80 x 70 m, con due nuclei principali di ambienti: a nord la parte più importante, organizzata attorno a uno spazio centrale coperto e preceduta da un portico a colonne in muratura; a sud, a una quota più bassa, una serie di vani (ora interrati) di funzione non chiara. Gli ambienti di carattere rustico erano probabilmente collocati a ridosso della parte scavata, a est e ovest, o all’esterno del complesso. La tecnica muraria impiegava pietre grezze. Tra i ritrovamenti che permettono di conoscere aspetti di vita della villa, si segnalano ceramiche comuni (fabbricate sul posto) e fini (importate sia dall’Italia che da Gallia e Spagna), monete, vetri, frammenti di tubature in piombo.

Bibliografia

Sugli scavi della villa:

G. MOLLI BOFFA, G. REBAUDO GRECO, G. WATAGHIN CANTINO, La villa romana di Caselette. Risultati e problemi di uno scavo in corso nel territorio di Augusta Taurinorum, Torino 1977; G. WATAGHIN CANTINO, Scavo di una villa romana nei pressi di Caselette, in «Segusium» 13 (1978), pp. 19-22; G. WATAGHIN CANTINO, R. LANZA, A. CROSETTO, Scavo di una villa romana presso Caselette (Torino). Relazione preliminare delle campagne 1973-75, in Studi di archeologia dedicati a P. Barocelli, Torino 1980, pp. 109-130.

La villa nel suo contesto storico:

D. VOTA, Sui confini della colonia di Augusta Taurinorum, in Caselette. Uomini e ambienti ai piedi del Musiné dalle origini all’Ottocento, Borgone 1999, pp. 48-74, in part. pp. 53-60.

In sintesi:

D. VOTA, I tempi di Cozio. La Valle di Susa e il mondo romano dall’incontro alla prima integrazione, Condove 1999, pp. 76-78; E. LANZA, G. MONZEGLIO, I Romani in Val di Susa, Bussoleno 2001, pp. 94-97; D. VOTA, 2000 anni fa in Valle di Susa. Il tempo dei Cozii, Borgone 2010, pp. 190-195.